Genitori e Figli

Genitori e lavoro: tutto quello che le aziende possono (ancora) fare

Nel 2023, l’Italia ha visto un nuovo minimo storico di nascite, con una diminuzione del 3,6% rispetto al 2022. Il 63% delle neomamme che hanno lasciato il lavoro entro i primi tre anni di vita del figlio lo ha fatto a causa della difficoltà di conciliare lavoro e cura, rispetto al 7,1% dei padri.

Genitori e Figli
Genitori e Figli

Nel mondo del lavoro, la maternità si concentra principalmente sulla gravidanza e sul periodo subito dopo il parto. Tuttavia, diventare genitori è un impegno che continua per molti anni, con una grande responsabilità che ricade spesso sulle madri. Spesso si trascura il percorso che precede la gravidanza: la decisione di avere un figlio e i tentativi che possono fallire.

Secondo l’OMS, una coppia su sei nel mondo lotta per diventare genitore, con oltre 65.000 persone in Italia che si sono sottoposte a trattamenti di fecondazione assistita nel 2020. Questi dati non includono coloro che cercano supporto all’estero, persone single in cerca di figli o coppie omogenitoriali, che affrontano ulteriori sfide.

L’OMS considera l’infertilità una patologia con ripercussioni fisiche, emotive e psicologiche. La mancanza di figli può causare stress intenso nelle donne, negli uomini e nelle coppie, con conseguenti sentimenti di colpa, vergogna, fallimento e altri disturbi psicologici.

Questi problemi influenzano inevitabilmente anche la vita lavorativa. L’infertilità spesso è associata all’adozione, un processo complesso reso più difficile in Italia dalla mancanza di un adeguato supporto. Inoltre, l’ambiente lavorativo di solito non facilita questa situazione.

Francesca Zuffi, marketing manager e ideatrice di “Uovo in viaggio“, sottolinea l’importanza di creare un ambiente di accoglienza sul lavoro per coloro che affrontano difficoltà legate alla genitorialità. La ricerca di un figlio può influenzare il lavoro con visite mediche e trattamenti che richiedono comprensione e supporto da parte dei colleghi e dell’azienda.

L’azienda HR Zeta Services ha lanciato a marzo 2024 lo sportello Help Desk Genitorialità e ha condotto uno studio intitolato “Maternità, burocrazia e tempi”, che ha rilevato che 9 donne su 10 desideravano maggiori informazioni sulla genitorialità sia dalle istituzioni che dalle aziende, che offrono supporto solo nel 47% dei casi.

Le aziende oggi hanno un ruolo cruciale non solo nel fornire supporto economico e pratico, ma anche nel creare un ambiente accogliente e comprensivo. Secondo il Censis, il 63% degli italiani ritiene che il lavoro non sia più la preoccupazione principale. Le aziende devono quindi comprendere le necessità dei loro dipendenti, ascoltandoli e supportandoli. Sempre secondo il Censis, 9 genitori su 10 valutano il supporto alla gestione delle responsabilità familiari quando considerano un nuovo lavoro.

Genitori e Bambini
Genitori e Bambini

Guardando a ciò che fa notizia, alcune aziende concedono congedi illimitati, offrono baby-sitter in sede o permettono ai genitori di viaggiare con i figli durante le trasferte. Questi sono esempi eccellenti, ma non tutte le aziende possono offrire tali benefici. Tuttavia, ci sono molte opportunità meno costose da mettere in pratica.

Iniziare dalle cose semplici: Analizzare l’azienda e individuare il target. Qual è l’età media dei dipendenti? Quanti sono i genitori e che ruoli hanno? La questione della genitorialità nelle aziende riguarda non solo le neo-mamme, ma anche i papà, i genitori single, e coloro che affrontano percorsi di adozione o fecondazione assistita.

Promuovere la collaborazione: Creare un ambiente comprensivo e di aiuto può essere fatto offrendo servizi di coaching o incentivando l’aiuto reciproco. Ad esempio, si può creare una chat interna per i genitori dove scambiarsi opinioni o chiedere aiuto, o mettere a disposizione una bacheca per domande e risposte.

Flessibilità: Promuovere una transizione soft è fondamentale, incentivando l’uso del congedo parentale, accettando cambiamenti di orario, facilitando lo smart working. Esempi virtuosi includono Zurich Italia, che dal 2020 ha esteso il congedo di 16 settimane retribuite a tutti i genitori, senza distinzione di genere e orientamento sessuale, e la Cooperativa Aliante, che offre baby-sitting domiciliare gratuito in caso di malattia dei figli.

Coaching: Sempre più aziende offrono attività di sostegno alla genitorialità, come Mellin, che informa i futuri genitori sui loro diritti e doveri e offre supporto psicologico.

Comunicare nel modo corretto e individuare le priorità: Segnare nelle comunicazioni il livello di priorità può essere un aiuto semplice ma efficace. Per esempio, nelle e-mail, aggiungere indicazioni come “entro fine mese”, “per lunedì”, “urgente”.

Incoraggiare le vacanze e i permessi: Assicurarsi che tutti i dipendenti facciano le ferie per prevenire il burnout e che prendano i permessi necessari per visite mediche, pratiche burocratiche, eventi scolastici o per stare a casa con i figli malati senza sentirsi in colpa.

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