in montagna in dolce attesa

Gravidanza in alta montagna: tutti i consigli per una vacanza senza pensieri

Vacanze in alta montagna quando si è in dolce attesa. Non sempre è una passeggiata: bisogna fare particolare attenzione a come gestire le camminate e a come reagisce il corpo a determinate altitudini.

I sintomi del mal di montagna: nausea, carenza di ferro, mal di testa, stanchezza. Queste sensazioni si avvertono in genere per mancanza di ossigeno

in montagna in dolce attesa

L’estate richiama l’immediata voglia di vacanza e di passare le ferie al mare, figuriamoci per chi è in dolce attesa. Ma c’è chi vuole farlo, seguendo il solito copione di agosto, secondo le tradizioni di famiglia e di gioventù: tantissima voglia di arrivare in alta quota per evitare il caldo torrido delle principali località balneari. Alta quota, ma non troppo, per chi è stato interessante. Perché maternità e montagne non vanno sempre d’accordo? La prima cosa bisogna rivolgersi al proprio ginecologo, per capire effettivamente se c’è la possibilità di intraprendere una vacanza di questa portata. Generalmente, la problematica che si verifica in maniera comune è quella di non essere pronti per faticare con altitudini esagerate, impervie, di gran lunga superiori al livello del mare. Di norma c’è la possibilità di arrivare entro i 2000 metri di altezza, ma è logico che tutto questo è soggettivo. Più si sale e più viene a mancare l’ossigeno, causando anche scompensi a chi non riesce a tenere questo passo. È consigliato quindi spostarsi in maniera graduale, così come l’attività fisica, in particolare modo la camminata, gestita in maniera costante e senza mai esagerare. Il rischio più frequente è quello di incappare nel cosiddetto mal di montagna. Ecco i sintomi più comuni che fanno scattare il campanello d’allarme: mal di testa, nausea, carenza di ferro, irritabilità, apatia, stanchezza. Non solo questo: la gravidanza può subire delle complicazioni e avere ricadute pesanti sulla nascita del piccolo.