Una prospettiva umanitaria ed efficace in aiuto ai minori e ai giovani in difficoltà
Nella recente audizione sull’indagine sul degrado tra i minori, l’onorevole Michela Vittoria Brambilla ha espresso chiaramente la necessità di adottare percorsi giudiziari alternativi al carcere per i giovani condannati. La presidente della Commissione parlamentare per l’Infanzia e l’adolescenza ha accolto con favore l’iniziativa del governo di promuovere modalità di esecuzione penale che non si limitino alla detenzione, ma mirino al recupero e al reinserimento sociale.
Un approccio riflessivo e umanitario
Secondo l’onorevole Brambilla, la sovraffollamento carcerario non può essere ignorato, specialmente quando si tratta dei minori. La sua proposta enfatizza l’importanza di adottare misure meno punitive e più rieducative, come l’esecuzione esterna e la giustizia riparativa. Queste soluzioni non solo rispondono all’obbligo costituzionale di rieducazione, ma anche alla complessità della demografia carceraria minorile e alla natura dei reati commessi.
Investimenti necessari e urgenti secondo l’on. Michela Vittoria Brambilla
La presidente ha sottolineato l’urgenza di investire nelle risorse umane e nelle strutture a supporto di questi percorsi alternativi. La presenza significativa di minori stranieri e di giovani con problemi di dipendenza da sostanze rende cruciale l’impiego di educatori, psicologi e mediatori culturali nelle comunità d’accoglienza. Questi professionisti non solo supportano la rieducazione dei giovani, ma facilitano anche il loro reale reinserimento nella società.
Rispetto dei principi internazionali e della scienza
Brambilla ha ricordato l’importanza di rispettare i trattati internazionali e gli ordinamenti nazionali che raccomandano un trattamento differenziato per i minori coinvolti in reati. Mentre la rieducazione e il reinserimento sono gli obiettivi principali per entrambi gli adulti e i minori, è cruciale evitare un approccio puramente repressivo nei confronti dei giovani, considerando la loro fase di sviluppo e formazione.
In conclusione, l’onorevole Brambilla ha enfatizzato che l’adozione di percorsi giudiziari esterni al carcere per i minori rappresenta non solo una risposta più umana, ma anche più efficace ai problemi di criminalità giovanile. Questa visione non solo mira a sanzionare, ma soprattutto a educare e reinserire i giovani nel tessuto sociale, costruendo un futuro più promettente per tutti.
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