Sfatiamo il mito dei giovani svogliati
Si sente spesso dire che i ragazzi di oggi non si impegnano, ma i dati raccontano una realtà diversa. Molti giovani, infatti, iniziano a lavorare già durante il periodo delle scuole superiori. La ricerca “Dopo il diploma” condotta da Skuola.net in collaborazione con ELIS, ha rivelato che metà degli studenti delle scuole superiori si dedica a qualche forma di lavoro retribuito. Solo una piccola parte, il 20%, sogna ancora un lavoro stabile e sicuro, il cosiddetto “posto fisso”. Molti preferiscono l’indipendenza economica, puntando a diventare imprenditori o liberi professionisti, portando avanti progetti con idee chiare in mente per il futuro.
I giovani non si fermano al telefono: il lavoro digitale cresce
L’immagine che molti adulti hanno dei giovani, quella di ragazzi continuamente connessi ai loro telefoni senza fare nulla di produttivo, non corrisponde del tutto alla realtà. Nonostante gli effetti negativi dei social, molti giovani stanno utilizzando proprio questi strumenti per avviare attività imprenditoriali. In effetti, uno su due, tra gli studenti delle scuole superiori, si cimenta in lavori occasionali, e tra questi, una percentuale crescente è orientata verso il mondo digitale. L’indagine ha dimostrato che, tra i giovani, non si tratta solo di guadagnare qualcosa per divertirsi, ma di mettere in pratica idee che potrebbero diventare la loro attività principale in futuro.
I ragazzi non solo d’estate: lavorano anche durante l’anno
Molti giovani non aspettano l’estate per guadagnare qualcosa. Il 54% degli studenti che lavorano lo fa durante tutto l’anno scolastico. Di questo gruppo, il 23% si dedica al lavoro anche durante i mesi scolastici, mentre il restante 31% si concentra principalmente nei periodi di pausa dalle lezioni, come l’estate. I ragazzi sembrano essere particolarmente volenterosi: tra i maschi, il 61% lavora mentre studia, mentre tra le ragazze la percentuale si ferma al 51%. Questo dato evidenzia un impegno diffuso e dimostra come gli stereotipi di genere, che spesso vedono i ragazzi più attivi, stiano iniziando a essere superati.
Il lavoro non è solo necessità: voglia di indipendenza
L’indagine ha dimostrato che i giovani lavorano per più motivi, non solo per necessità. La voglia di essere indipendenti e di acquisire esperienze pratiche spinge molti ragazzi a intraprendere attività lavorative, anche quando non c’è un bisogno economico immediato. La propensione al lavoro è simile tra i giovani provenienti da famiglie più agiate (54%) e quelli provenienti da famiglie meno fortunate (57%). Nonostante alcune differenze, l’aspetto comune è il desiderio di imparare e di essere più autonomi.
I lavori tradizionali e quelli digitali: un mix di attività
I giovani delle scuole superiori si dedicano in gran parte ai classici lavori, come fare il cameriere, il fattorino, il rider, la babysitter, l’istruttore o il tutor di ripetizioni. Tuttavia, un dato interessante emerge dal 10% degli studenti che intraprende attività legate al mondo digitale, come il trading online, lo sviluppo di App, la gestione di criptovalute, o la sicurezza informatica. Tra i ragazzi, questa percentuale sale al 15%, e dimostra come molti stiano esplorando il mondo del lavoro digitale con progetti più innovativi.
Lavoratori digitali del futuro: un progetto per il domani
Tra i giovani che lavorano nel settore digitale, quasi la metà (49%) non esclude che queste attività possano diventare il loro impiego principale dopo la scuola. Questo dato dimostra come la Generazione Z stia guardando a un futuro professionale lontano dai modelli tradizionali, come il posto fisso, e si stia orientando verso settori altamente dinamici e in crescita, come il web e il digitale, anche se questi settori sono molto competitivi e in continua evoluzione.
Il mito del posto fisso: solo uno su cinque lo cerca
Quando si guarda al futuro, solo uno su cinque degli studenti intervistati pensa che un posto fisso rappresenti l’obiettivo da perseguire. In particolare, solo il 20% degli intervistati, sia maschi che femmine, ha dichiarato di volere un lavoro stabile e sicuro. Nonostante questo, emerge una differenza di genere, con le ragazze (22%) che mostrano una leggera preferenza per il posto fisso rispetto ai ragazzi (18%). Questo dato conferma una mentalità che sta cambiando e un atteggiamento sempre più orientato verso il lavoro autonomo.
Sogno imprenditoriale: la nuova frontiera per la Generazione Z
I giovani sognano di diventare imprenditori. Infatti, il 23% degli intervistati ha dichiarato di voler avviare un’attività propria. Tra questi giovani con aspirazioni imprenditoriali, ben due terzi affermano di avere già in mente una propria idea da realizzare. Il concetto di startup e di essere il fondatore di un’impresa che guida il progresso sta prendendo piede anche in Italia, e questo è un fenomeno che si sta diffondendo a livello mondiale. I giovani cercano sempre più di seguire l’esempio di Elon Musk e altri imprenditori visionari.
L’importanza della flessibilità lavorativa: un valore per il futuro
In un mondo che cambia, la Generazione Z dimostra di essere sempre più attenta alla flessibilità del proprio impiego. Il 23% degli studenti intervistati ritiene che il lavoro autonomo rappresenti una dimensione futura ideale per la propria carriera. Nonostante ci siano differenze tra i sessi e le classi sociali, ciò che emerge è il forte interesse per l’indipendenza e l’autonomia professionale. È interessante notare come i giovani provenienti da famiglie più umili siano più propensi a scegliere la strada dell’imprenditorialità, raddoppiando rispetto ad altri gruppi.
L’importanza delle competenze per il futuro lavorativo
Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net, osserva che i giovani sono sempre più orientati verso il lavoro autonomo e l’imprenditorialità, cambiando così profondamente l’approccio rispetto ai genitori. Tuttavia, per realizzare questi sogni, è fondamentale acquisire competenze adeguate. Gianluca Sabatini, Responsabile Sviluppo Area Formazione di ELIS, sottolinea che le scuole dovrebbero affrontare meglio la preparazione dei giovani, non solo dal punto di vista teorico ma anche pratico, insegnando loro competenze trasversali che li rendano pronti ad affrontare un mercato del lavoro sempre più complesso. ELIS sta cercando di rispondere a questa esigenza attraverso modelli innovativi che combinano formazione pratica e teorica, come ad esempio il corso di Ingegneria Digitale in collaborazione con il Politecnico di Milano, che unisce la formazione a distanza con esperienze aziendali e certificazioni professionali.
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