Le politiche contro il degrado e le dipendenze tra i minorenni non sono efficaci
Le politiche destinate a combattere il degrado e le dipendenze da alcol e droga tra i minorenni non hanno prodotto i risultati attesi. È necessario anticipare gli interventi nella fase preadolescenziale, così da prevenire comportamenti a rischio prima che insorgano. Un altro obiettivo importante è sostenere i genitori, aiutandoli a impostare correttamente lo stile di vita dei propri figli. Si devono anche incentivare progetti educativi che coinvolgano i ragazzi in attività “tra pari”, dove i bambini e i preadolescenti diventino promotori di stili di vita sani all’interno dei loro gruppi sociali. È fondamentale creare équipe psico-sociosanitarie permanenti che possano offrire supporto nelle scuole per affrontare il disagio giovanile. Inoltre, si dovrebbe promuovere l’adozione della giustizia riparativa per i minorenni coinvolti in reati.
Il documento finale approvato dalla Commissione per l’infanzia
Oggi la Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, presieduta dall’onorevole Michela Vittoria Brambilla (Noi Moderati), ha approvato all’unanimità il documento conclusivo relativo all’indagine conoscitiva sul degrado materiale, morale e culturale nelle condizioni dei minori, con particolare attenzione alla diffusione di alcol, nuove droghe, violenza e aggressività. L’indagine ha visto la partecipazione di 32 audizioni, con il coinvolgimento di 21 esperti e 11 rappresentanti delle istituzioni.
Michela Vittoria Brambilla, presidente della Commissione, ha espresso la propria soddisfazione per il lavoro svolto, dichiarando: “Sono molto contenta del grande impegno dei commissari durante tutta l’indagine. Oggi abbiamo avuto una lunga, interessante e proficua discussione tra le forze politiche, conclusasi con l’accoglimento di tutte le proposte emendative. In particolare, sono state prese in considerazione le osservazioni dei colleghi dei gruppi M5s, Pd, Avs, Fdi, Lega e Fi. Considero il testo finale di grande valore e significato, come contributo per affrontare le problematiche descritte nell’indagine”.
Le principali raccomandazioni della Commissione
Il documento approvato oggi dalla Commissione tocca vari temi fondamentali, tra cui la lotta contro le dipendenze da alcol e droghe, il degrado delle condizioni di vita dei minori nelle periferie, il sistema carcerario minorile e le problematiche legate alla spesa per l’infanzia e l’adolescenza.
In merito alle dipendenze da alcol e droghe, la Commissione ha richiesto una revisione delle politiche attualmente in vigore, poiché non hanno avuto l’effetto desiderato, almeno tra i giovani. Si propone di rafforzare il ruolo delle agenzie educative come famiglia, scuola, centri sportivi e oratori, e di spostare l’attenzione dalla fase adolescenziale a quella preadolescenziale, puntando su un intervento precoce. In particolare, la Commissione suggerisce le seguenti azioni:
- Fornire assistenza ai neogenitori, supportandoli, anche a domicilio, nell’impostazione di uno stile di vita sano per i propri figli.
- Stabilire la figura dello psicologo scolastico o, meglio ancora, creare équipe psico-sociosanitarie permanenti a servizio delle scuole per monitorare il disagio e attivare tempestivamente i giusti percorsi di aiuto.
- Promuovere i progetti di educazione “tra pari” (peer-to-peer education), dove i preadolescenti possano diventare ambasciatori di corretti stili di vita tra i loro coetanei.
- Formare educatori come allenatori e istruttori che, in alcuni casi, passano più tempo con i ragazzi di quanto non facciano i genitori.
Azioni per contrastare il degrado nelle periferie
Il documento propone anche di estendere le misure attuate per Caivano, un esempio di piano straordinario per le periferie in forte disagio. Tra le proposte più importanti c’è la creazione e la riqualificazione di centri di aggregazione come impianti sportivi, auditorium, biblioteche, spazi culturali e dipartimenti universitari. Si richiede inoltre un intensificato impegno nel monitoraggio e nella repressione del mercato illegale di armi, sia bianche che da fuoco, per evitare che finiscano nelle mani dei più giovani.
Il sistema carcerario minorile e la giustizia riparativa
Per quanto riguarda il sistema carcerario minorile, la Commissione ha messo in evidenza l’importanza di realizzare un progetto educativo globale che aiuti i giovani a uscire dal circuito criminale. Per raggiungere questo obiettivo, la Commissione propone di adottare le seguenti misure:
- Affrontare il problema del sovraffollamento nelle carceri minorili attraverso interventi mirati.
- Promuovere la giustizia riparativa, per ridurre l’uso della carcerazione e colmare il vuoto emotivo tra l’autore di un reato e la vittima.
- Impiegare funzionari pedagogici, assistenti sociali e mediatori culturali all’interno degli istituti penitenziari minorili, nei programmi di esecuzione esterna e nelle iniziative di reinserimento.
- Aprire comunità di accoglienza alternative al carcere, per offrire ai minori un percorso educativo più adatto alle loro esigenze.
Razionalizzazione e coordinamento della spesa per l’infanzia
La Commissione ha anche chiesto una razionalizzazione e coordinamento delle risorse destinate ai minori, specialmente nell’ambito socioassistenziale. Si rende necessario un impegno maggiore sia da parte delle risorse pubbliche che private per garantire un supporto adeguato a bambini e adolescenti in difficoltà.
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