Il Tenente Colonnello dell’Aeronautica Ilaria Ragona

Ilaria Ragona: la “mamma Top Gun” che vola oltre i limiti

Il Tenente Colonnello dell’Aeronautica Ilaria Ragona è la prima donna ad aver ricevuto la decorazione all’Ordine militare d’Italia

«Fin da bambina, quando vedevo passare gli aerei militari, ho sempre sognato di poter fare questo lavoro. Sono quindi cresciuta con questo obiettivo e finalmente, dopo la scuola superiore, ho tentato il concorso per l’Accademia Aeronautica riuscendo ad entrare nel 2002 con il corso Centauro V», questo, brevemente, il racconto di Ilaria Ragona, la prima donna italiana ad aver ricevuto la decorazione all’Ordine militare. Una onorificenza frutto di tanto studio, dedizione e sacrifici. Dopo il concorso, infatti, per Ilaria è iniziata una quotidianità divisa tra scuola di volo a Latina e studi universitari in Accademia a Pozzuoli (NA). Poi, dopo la laurea, il suo percorso è proseguito all’estero, per la precisione in Texas, alla scuola di volo ENJJPT (Euro-NATO Joint Jet Pilot Training), dove ha conseguito il brevetto di pilota militare. Tornata in Patria è poi stata assegnata al 4° Stormo di Grosseto dove ha iniziato a pilotare un Eurofighter Typhoon (il più avanzato aereo da combattimento sviluppato nel continente europeo, in grado di offrire capacità operative di ampio respiro e un’efficacia impareggiabile nel settore della Difesa Aerea).

Quel sogno di bambina diventa realtà

«Sono stata poi assegnata al 4° Stormo di Grosseto, dapprima al 20° Gruppo – prosegue il Tenente Colonnello dell’Aeronautica – responsabile dell’iniziale conversione operativa dei piloti neo-assegnati, poi al 9° Gruppo e, dopo alcuni anni, sono stata trasferita al 37° Stormo di Trapani, sede del 18° Gruppo. Pilotare questo genere di velivoli è davvero un’esperienza unica. Le sue performance sono notevoli e la sensazione, al comando di questo aereo, è di avere a disposizione una tecnologia molto avanzata, che permette di competere anche con piattaforme di generazioni successive. Inoltre, la moltitudine di sistemi a bordo permette di alleggerire il carico di attenzione che il pilota deve dedicare alla condotta basica del velivolo, come ad esempio il mantenimento della velocità e della quota, che viene gestito dai flight control computer, permettendo di concentrarsi sulla gestione del radar e degli altri sistemi. Sebbene io abbia volato su aerei in dotazione alle scuole di volo – come l’SF-260, il T-37, il T-38 e l’MB-339 – la mia vita operativa è su questo aereo: ho fatto esercitazioni, missioni reali e raggiunto traguardi importanti per la mia carriera professionale con questo aereo». Il sogno di bambina ampliamente avverato…

Non uomini, non donne… persone libere di seguire le proprie aspirazioni

Una carriera di alto livello, quella dal Tenente Colonnello dell’Aeronautica Ilaria Ragona, tanto da essere recentemente culminata con l’importante riconoscimento, ricevuto al Quirinale alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La decorazione dell’Ordine Militare d’Italia diventa ancor più speciale visto che a riceverla è una donna. Lei, infatti, è l’unica pilota di sesso femminile del reparto anche se, ovviamente, per Ilaria Ragona le differenze di genere non esistono. «In generale, quando si parla di professioni al maschile abbracciate dalle donne, l’aspetto emotivo prevale proprio per la natura della professione, quindi resta vivo lo stereotipo che questo lavoro non sia adatto ad una donna. Anche se così non è. Dal mio punto di vista ogni persona deve essere libera di seguire le proprie aspirazioni, di realizzare i propri sogni, di perseguire i propri obiettivi. O almeno provarci, indipendentemente dal genere di appartenenza». Il premio più bello, però, sono state queste parole: «Mamma, brava!». A pronunciarle Leonardoil figlio di 4 anni di Ilaria Ragona, fiero della sua mamma. Sì, perché il Tenente Colonnello è anche madre. Prova tangibile (anche se fa “male” doverlo ancora evidenziare come fosse un’eccezione) che una donna può davvero tutto, volando più in alto di certi stereotipi ancora duri (ma non impossibili) da scardinare.

a cura della redazione

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