Bridget Jones

Bridget Jones siamo noi: fragili, vere e ancora innamorate

Mangio gelato al pistacchio direttamente dalla vaschetta. Verso un bicchiere (non il primo) di Prosecco e lo bevo da sola, sul divano, con le calze spaiate e il cuore un po’ stanco. Ed eccola, di nuovo, Bridget Jones. Come una vecchia amica che non chiama mai, ma quando arriva sa esattamente dove colpire.

Nel suo ultimo film, Bridget Jones: Mad About the Boy, Mark Darcy è morto.
E anche se lo sai già prima di sederti in sala, quando lei lo nomina per la prima volta, ti si spezza qualcosa dentro.
Perché Mark Darcy è l’uomo che ogni romantica irriducibile sogna: silenzioso, presente, imperfetto, reale.
Quello che ti guarda come se fossi la sua unica certezza in un mondo storto.

Bridget ha 51 anni. È una mamma. È vedova. È di nuovo inadeguata.
Dopo quattro anni passati ad arrancare nei giorni senza il suo grande amore, si ritrova come tante di noi: stanca, ironica, piena di paura e con l’armadio ancora troppo piccolo per contenere le sue imperfezioni.

E intanto, fuori, il mondo le chiede di sorridere ancora, mentre dentro sussurra:

“About myself, I have little to say… but my silence is heavy as a confession.”

Le ho sempre voluto bene. Ma è nel primo e in questo ultimo film che sento di specchiarmi davvero in lei.
Per quei chili in più, che non sono colpa di nessuno. Per quella molletta nei capelli che non serve a niente ma consola. Per quella diarrea verbale che le fa dire sempre troppo, troppo presto, troppo male.
E per la sua meravigliosa voglia di non essere qualcun altro.

Bridget non è mai diventata un’eroina da copertina patinata.
Non si è mai fatta bella per compiacere il mondo.
Ha sempre cercato, disperatamente, di capire come cavolo si fa ad amare qualcuno senza farsi a pezzi.

E ora, mentre prova a tornare viva – e forse ad amare di nuovo – fa esattamente quello che fanno le donne vere: inciampa, sbaglia, si rialza, mette i figli a letto e poi piange da sola in cucina.

“le donne lo sanno e da sempre lo sanno: le donne si amano, non si capiscono.”

Io sono lei, quando cerco in uno sguardo qualcosa che mi faccia sentire vista.
Sono lei quando sogno ancora un Mark Darcy che mi guardi come se fossi casa.
E non mi vergogno.

Perché se Bridget Jones esiste ancora, allora c’è speranza anche per noi.
Per noi che abbiamo più vita alle spalle che davanti, ma ancora abbastanza cuore per volerla vivere fino in fondo.
Per noi che abbiamo smesso di credere nelle favole, ma non abbiamo smesso di raccontarle a chi amiamo.

Non voglio dire troppo – questo film merita di essere visto con il cuore aperto e gli occhi un po’ lucidi – ma una cosa posso dirtela:
Mark Darcy, in qualche modo, torna.
Perché le Bridget, anche quando inciampano, si fanno voler bene in modo feroce.
Perché ci sono amori che la vita non sa cancellare. Al massimo li rimescola, li sposta, li mette su un binario nuovo. Ma non li spegne.

E tu, Bridget, torna ogni volta che vuoi.
Porta la tua goffaggine, la tua testardaggine, i tuoi calzini assurdi e la tua fame d’amore.
Ci troverai ancora qui.
Con un cucchiaio immerso nel pistacchio e gli occhi pieni di quel tipo d’attesa che solo le donne coraggiose possono permettersi.

“E non saremo stanche neanche quando, ti diremo ancora un altro sì.”
Fiorella Mannoia

A cura di Veronica Aceti

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